La
mostra interattiva propone la visione Tridimensionale delle
Opere in mostra con l'interazione dello spettatore.
Con un ciclo completo di circa 30 minuti di presentazione, partendo
dalle avanguardie del novecento con: il movimento Cubista di
Picasso, il Neoplasticismo di Mondrian e lo Spazialismo di Fontana,
si arriva storicamente al concetto della visione Tridimensionale
sulla superficie piana dell'Opera d'arte e la teoria della NUOVA
VISIONE SPAZIALE.
Con l’applicazione della NUOVA VISIONE SPAZIALE, alle Opere
d’Arte, si affronta il concetto astronomico della parallasse
stellare e si calcolano i vari spostamenti apparenti delle corde
e delle superfici nello spazio, per essere rappresentati con
la visione binoculare sulla superficie della tela, concettualizzando
la Tridimensionalità Binoculare. (Superfici e corde nelle istallazioni
con la proiezione sul piano dell’Opera)
Successivamente,
con l’ausilio dei filtri antiparallasse, si arriva alla
visione reale del 3D dell’Opera d’Arte e al concetto
della Quarta dimensione applicata alla visione nell'Opera d'Arte
in relazione alla teoria di Albert Einstein.
La
prima presentazione ufficiale, sulla NUOVA VISIONE SPAZIALE, è stata
effettuata per la Salmoiraghi & Vigano; successivamente,
presentata su Sky – Canale Italia e presso la Fondazione
Varrone di Rieti, dalla Prof.ssa Giulia Sillato; presso
il Palazzo delle Culture del Comune di Cossignano, il Palazzo
Raffaello e la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto
da Giuseppe Bacci.
Shouroom
Salmoiraghi & Viganò per presentazione delle NUOVA
VISIONE SPAZIALE
Shouroom
Salmoiraghi & Viganò per presentazione delle NUOVA
VISIONE SPAZIALE